La Milano fashion week si apre alla città con un enorme lavoro di squadra che ha coinvolto l’intero comparto. I numeri di un evento che farà storia.
Sono orgogliosamente romana e amo la città di Roma, per me la più bella del mondo. Però quanto invidio Milano! Purtroppo per me quasi certamente non sarò alla prossima fashion week e così mi perderò un evento che promette di diventare epocale, di svolta per il fashion system e non solo.

L’hanno chiamata Milano XL, cioè extra large, perché è più lunga e coinvolge tutti i protagonisti del made in Italy oltre che l’intera città e i suoi abitanti. Una vera «festa della creatività italiana», che è qualcosa di molto concreto e solido: non per nulla il comparto tessile-moda nel 2017 crescerà del 3% con oltre 86 miliardi di fatturato, con un indotto di 50 milioni per la città (capito?).
Bastano i numeri: 64 sfilate, 80 presentazioni, 14 marchi emergenti, sette installazioni in diversi punti della città; e poi mostre, inaugurazioni, eventi speciali (molti dei quali aperti al pubblico). Tutti insieme – Fondazione Altagamma, Confindustria, Comune, ministero dello sviluppo economico, Anfao con Mido (occhialeria), Cosmetica Italia con Cosmoprof, Federorafi, Milano Unica (tessuti), Unic con Lineapelle, e Fiera Milano con Sì Sposa – per far conoscere al grande pubblico il “sapere fare italiano”, quello che tutto il mondo ci invidia.
Così Roma resta sempre più indietro, a sprofondare sotto il peso dei suoi enormi problemi. Eppure è nella città eterna che si tiene una delle due settimane dell’alta moda al mondo (l’altra è Parigi): possibile che non si possa fermare quello che sembra un inesorabile declino?
Happy week!
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