Alla Rinascente di via del Tritone a Roma quattro giorni per celebrare il made in Italy. Idea buona e giusta, ma forse non ben riuscita
Quattro giorni per celebrare il made in Italy. O almeno questa era l’intenzione dell’evento organizzato dalla Rinascente di Roma nel nuovo store di via del Tritone inaugurato l’anno scorso.
In realtà non era un evento singolo, ma più mini-eventi dislocati nei vari piani, dal -1 al sesto, e con la partecipazione di molti importanti marchi: da Ferragamo a Miu Miu, da Tod’s a Zegna, da Msgm a Valextra, da Agl a Jimmy Choo tanto per citarne alcuni, della moda ma anche del food.
L’idea era quella di presentare l’eccellenza italiana proprio mentre si compie, di farla “toccare con mano”, con dimostrazioni dal vivo di come nasce un prodotto attraverso l’abilità e l’esperienza degli abili artigiani che tutto il mondo ci invidia o attraverso assaggi di prodotti tipici.
Iniziativa lodevole e io non ho voluto perdere l’occasione. Ho scelto il primo giorno, sabato 28 aprile, immaginando di trovare molta ressa e curiosità. Invece no. Forse l’iniziativa non è stata adeguatamente pubblicizzata. O forse ha giocato a sfavore la scelta delle date (nel bel mezzo del ponte del Primo Maggio). O forse ancora il made in Italy in Italia non interessa granché. Fatto sta che decisamente no, non c’erano né file né ressa.
Made in Italy, made in Ferragamo
Ben diverso da quel che succede all’estero, per esempio in Cina, come mi racconta Giuliano, oltre 30 passati in Ferragamo a Firenze, che oggi porta la sua arte in giro per il mondo. In 8 anni ha partecipato a quasi cento di questi show in 40 paesi del mondo, compreso l’Expo di Shangai nel 2010. «Ero quasi un divo – racconta – C’erano le code per guardare e fare selfie, con me che sono un semplice calzolaio. Sono soddisfazioni» ammette orgoglioso. D’altra parte non si diventa Maestro del lavoro per caso.

Giuliano al lavoro
Un’altra tappa mi ha portato da Agl, brand che io amo particolarmente per quel suo mix di rock e romanticismo.

Paolo al lavoro nel corner Agl
E poi ancora incontro un brand a me sconosciuto, Pokemaoke. Direttamente dalle Marche (e da dove sennò trattandosi di calzature?) è un’azienda tutta al femminile dove la creatività la fa da padrona.

Lo stand Pokemaoke
Gedebe, invece, realizza prevalentemente borse, riccamente decorate con pietre. Al corner del marchio erano in tre a fare la dimostrazione: una persona tagliava la pelle, un’altra cuciva le pietre secondo il disegno, la terza incollava la decorazione sulla borsa.
Più difficile cogliere il senso dell’iniziativa nel caso di brand di abbigliamento. Il programma recitava “product show” di cui, però, non ho trovato traccia. L’impressione è stata che il brand medesimo non credesse fino in fondo nella bontà dell’iniziativa. Ma magari nei giorni seguenti è andata meglio.
Trend: la personalizzazione
Questo evento è stato comunque l’occasione per molti marchi di presentare i loro nuovi servizi di personalizzazione. Si tratta di uno dei trend più importanti in questo momento.
I clienti infatti vogliono sentirsi speciali e apprezzano il valore aggiunto di avere un oggetto unico con poca differenza di prezzo rispetto al prodotto standard. Esempi? Jimmy Choo (che realizza le sue scarpe in Italia); Tod’s, con il progetto del Gommino “fai-da-te”; Dolce e Gabbana, con la personalizzazione a mano delle borse iconiche Sicily.
- Dolce e Gabbana
- Dolce e Gabbana
- Jimmy Choo
- Jimmy Choo
- Tod’s
- Tod’s
P.S. Questo post è costato diverse ore di lavoro. Se ti è piaciuto condividilo: per me è molto importante.
Happy week!
…and remember: age does not matter
Penso sia stato un evento interessante soprattutto vedere come nascono certe belle cose !!
Anzi grazie per il post se non altro ci hai regalato un pizzico di evento!!
Tra i miei preferiti Ferragamo naturalmente
Ferragamo sì, bellissime!